Il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) è un grave quadro clinico che si manifesta in conseguenza di un fattore traumatico estremo (es. terremoto, incidente, violenza fisica, psicologica o sessuale), in cui la persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, minacce di morte, gravi lesioni, minacce all’integrità fisica propria o di altri.
Nella sua forma cronica si sviluppa solo in una piccola parte di sopravvissuti ad un trauma, anche se recenti ricerche hanno dimostrato che un’esperienza traumatica è relativamente comune nella popolazione generale. L’insorgenza di tale disturbo può intervenire anche a distanza di mesi dall’evento traumatico, e la sua durata può variare da un mese alla cronicità, per questo è necessario trattare immediatamente e profondamente il disturbo.
CAUSE DEL DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS
Non esiste un’ipotesi sicura circa le cause del Disturbo Post-Traumatico da Stress.
Una delle ipotesi più accreditate sostiene che a seguito di un grave trauma psicologico sembra avvenga nella persona uno squilibrio del sistema nervoso probabilmente causato da cambiamenti a livello dei neurotrasmettitori (o di adrenalina, cortisolo, ecc.) che determina un blocco del sistema e l’informazione acquisita al momento dell’evento (incluse le immagini, i suoni, l’emotività e le sensazioni fisiche) viene conservata a livello neurologico nel suo stato disturbante. Perciò questo materiale continua a essere innescato da una gamma di stimoli interni ed esterni e si esprime sotto forma di incubi, flashback e pensieri intrusivi.
SINTOMI
I sintomi del Disturbo Post-Traumatico da Stress possono essere suddivisi in categorie:
- Intrusioni
- Evitamento
- Alterazioni negative nella cognizione e nell’umore
- Alterazioni nell’eccitazione e reattività.
Generalmente, si hanno frequenti ricordi indesiderati che rievocano l’evento scatenante e sono frequenti gli incubi relativi all’evento. Meno comuni sono gli stati dissociativi transitori in cui gli eventi vengono rivissuti come se stessero accadendo. La risposta della persona comprende paura intensa e sentimenti di impotenza o di orrore.
L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente con ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi, che comprendono:
- Immagini, pensieri, o percezioni, incubi e sogni spiacevoli.
- Agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando.
- Disagio psicologico intenso all’esposizione verso fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico.
- Reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico.
- Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generale.
- Difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno.
- Irritabilità o scoppi di collera.
- Difficoltà a concentrarsi.
- Ipervigilanza ed esagerate risposte di allarme.
Il Disturbo Post-Traumatico da Stress è un quadro clinico che si associa spesso ad altri disturbi, tra i quali troviamo spesso:
- Disturbi Affettivi e Depressione Maggiore
- Disturbi da Attacchi di Panico e Fobia Sociale
- Disturbi Dissociativi nella popolazione psichiatrica
- Disturbo di Personalità Borderline
- Abuso e dipendenza da sostanze come strategie di gestione dei ricordi
TRATTAMENTO PSICOTERAPEUTICO
Il Disturbo Post-Traumatico da Stress può essere affrontato clinicamente in più modi, poiché rientra nella categoria generale dei Disturbi d’Ansia. Alcune tecniche utilizzate sono:
- Esposizione – utile per ridurre le situazioni di evitamento.
- Ri-etichettamento delle sensazioni somatiche – la discussione concreta sulla natura di diverse sensazioni favorisce una categorizzazione dei sintomi di ansia come effetti della sindrome da stress.
- Rilassamento e respirazione addominale – strumento “sotto controllo” del paziente, il quale può utilizzarle quotidianamente ed autonomamente per alleggerire la tensione e lo stress.
- Ristrutturazione cognitiva – il soggetto può essere aiutato a riconoscere i propri pensieri automatici e spontanei legati all’evento traumatico, divenendo in questo modo consapevole di come effettivamente modifichi il proprio stato emotivo.
- EMDR (Eye Movement desensitisation and reprocessing) – la desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari è una nuova tecnica che permette di riprendere o di accelerare l’elaborazione delle informazioni legate al trauma.
- Homework – i cosiddetti “compiti per casa” tra una seduta e l’altra, necessari per la continuità del trattamento. Essi sono progettati in collaborazione con il paziente e consistono frequentemente in diari di registrazione di elementi-bersaglio, o diari di automonitoraggio, o in schede di analisi delle cognizioni associate agli eventi.