01 Apr 2020

COME PARLARE AI BAMBINI DI CORONAVIRUS

COME PARLARE AI BAMBINI DI CORONAVIRUS

Le possibili conseguenze dell’epidemia da Coronavirus vanno spiegate anche ai più piccoli. Con un linguaggio chiaro, tranquillo e diretto, è il caso di raccontare tutta la verità ai bambini, che tra qualche anno si ritroveranno a studiare la più importante epidemia dell’ultimo secolo sui banchi di scuola.

È importante spiegare ai bambini ciò che sta avvenendo intorno a loro. Il non ricevere spiegazioni dagli adulti in un contesto di tensione rischia infatti di generare un’ansia ancora maggiore rispetto a quella che può generare una consapevolezza ben gestita. Quando parliamo con i bambini è importante sintonizzarsi sulle loro paure e non sulle nostre. Ai bambini che ci chiedono se abbiamo paura, rispondiamo evitando di negare o di minimizzare. Possiamo spiegare loro che stiamo vivendo una situazione nuova e complessa da cui usciremo sicuramente. Il comportamento degli adulti è importantissimo perché bisogna trasmettere tranquillità e sicurezza quando si è a propria volta preoccupati per sé stessi o per la salute di un proprio caro. A volte, quest’ansia, si può trasmettere inconsapevolmente e se non siamo in grado di controllare il panico, i nostri figli lo capiscono subito. Dunque, serve mettere in campo strategie che abbassano il nostro stress, come concentrarsi sul respiro, o spostare l’attenzione sulle cose che ci aiutano a stare bene.

Ma soprattutto, è indispensabile riuscire a trasmettere fiducia. Anche perché i piccoli non aspettano le spiegazioni degli adulti per interpretare il mondo, ma si creano una loro personale idea. Per questo è fondamentale parlare con loro, anche per evitare che la loro idea si formi sbagliata o confusa.

Cosa dire ai più piccoli di quanto sta accadendo in Italia e nel mondo?

Con un figlio di meno di 5 anni, è meglio attendere le sue domande. Oltre questa età, invece, è opportuno affrontare la questione da subito. I bambini, dai 3 anni in su, percepiscono cosa sta accadendo e riconoscono il cambiamento nelle abitudini quotidiane. È importante essere sinceri spiegando cosa è un virus, come si trasmette, cosa può causare e come possiamo difenderci. Si spiega ai bambini quanto sia importante in questo momento lavarsi spesso le mani, facendo compiere questo atto da soli per responsabilizzarli. In questo momento ognuno di noi ha un compito per combattere il virus. Spieghiamo che i medici e gli infermieri stanno lavorando tanto e molto duramente, i farmacisti, il personale dei negozi devono lavorare per dare le cose essenziali a tutti noi, i poliziotti, carabinieri e i vigili sono in prima linea per far rispettare le misure di sicurezza. È opportuno spiegare anche, che non avendo un farmaco efficace contro questa malattia, in attesa di una vaccinazione, per difenderci possiamo anzi dobbiamo solo evitare il contatto con l’agente. E se a essere colpito dal Coronavirus fosse uno dei genitori? Non bisogna mentire, inventando ad esempio che il papà o la mamma sono al lavoro ma bisogna spiegare al bambino che il genitore è isolato perché è l’unica opportunità per evitare il contagio e per favorire la guarigione.

Consigli per i genitori

  • Non spostate i bambini da una casa all’altra: i bambini, come gli adulti, devono in questo momento restare a casa. Possono naturalmente stare su balconi, terrazze o cortili non condominialiNon è consigliabile la passeggiata al parco, specie se ci sono altri bambini o adulti.
  • Insegnate al bambino a lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 1 minuto cantando due volte “tanti auguri a te”.
  • Ponete attenzione agli smartphone. Pulite spesso i dispositivi, compresi telecomandi e joystick, ed evitate di farli utilizzare da altre persone, anche della stessa famiglia, contemporaneamente.
  • Pulire periodicamente le superfici dove il bambino gioca o studia con disinfettanti a base di alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina).
  • Non lasciate troppo tempo i bambini da soli davanti a smartphone e al PC. I bambini sotto i 2 anni non devono utilizzare gli strumenti elettronici.
  • Evitate di far assumere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che non siano prescritti dal medico.
  • Se il bambino ha la febbre, restate a casa, somministrate paracetamolo e avvertite al telefono il vostro pediatra senza recarvi però al suo studio, né tanto meno al pronto soccorso. Il pediatra al telefono saprà consigliarvi su cosa fare.
  • Seguite l’alimentazione di tutta la famiglia in modo sano e vario moderando i dolci, mangiate frutta e verdura di stagione, bevete acqua ed evitate bevande zuccherate come bibite o succhi di frutta.
  • Evitate di lasciare la televisione accesa continuamente. I telegiornali possono utilizzare un linguaggio non appropriato per i bambini. Le notizie vanno filtrate e tradotte in un linguaggio adatto ai bambini, in base all’età. Non bisogna dare per scontato che i bambini abbiano gli stessi nostri timori.

Cosa fare con i bambini a casa?

Aiutiamo ogni giorno i bambini a porsi degli obiettivi.

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  • Stare a casa non vuol dire trascurarsi, facciamo in modo che i bambini si lavino e si vestano ogni giorno come se andassero a scuola.
  • Attività di disegno libero: è un modo per canalizzare le emozioni e i sentimenti, a volte anche nascosti, che vivono. Ovviamente è importante che gli adulti mostrino interesse per ciò che i bambini realizzano. 
  • Giochi di movimento come ballare, saltare, fare esercizi sul tappeto.
  • Cantare e ascoltare la musica con i bambini.
  • Leggere assieme libri adatti per le diverse età fin da piccolissimi: alcune biblioteche hanno messo on line i loro libri e fanno molte proposte di lettura.
  • Vi sono trasmissioni per bambini e ragazzi. E’ importante scegliere le trasmissioni per età. Sul 43 (Rai Yoyo) c’è di nuovo l’Albero Azzurro per bambini fra i 4 e i 7 anni, un bel programma che forse molti genitori hanno visto da bambini.

Possiamo concludere che è importante essere sempre chiari e dire la verità ai nostri bambini, spiegando che non sempre quello che accade è sotto il nostro controllo. È fondamentale trasmettere ai bambini che questo è un momento difficile, ciascuno deve poter fare il proprio meglio, e bisogna avere fiducia e gratitudine per tutti coloro che stanno lavorando sodo per risolvere il problema. Si potrebbero trovare nuovi modi per mantenere le relazioni con gli altri parenti o amici a distanza. L’obiettivo è far vivere ai bimbi questo periodo di crisi il più possibile con serenità e ottimismo raccontando comunque loro la verità.

#restiamoumani #restiamouniti e #restiamoacasa

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