30 Nov 2022

ACCETTARE SÈ STESSI E LE PROPRIE AMBIVALENZE: LO DICE ANCHE “RINGO STARR” DEI PINGUINI TATTICI NUCLEARI

ACCETTARE SÈ STESSI E LE PROPRIE AMBIVALENZE: LO DICE ANCHE “RINGO STARR” DEI PINGUINI TATTICI NUCLEARI

Il 6 febbraio 2020 esce in Italia il singolo “Ringo Starr” del gruppo Pinguini Tattici Nucleari e si classifica al terzo posto al Festival di Sanremo.                                                                                                                 

La canzone prende il nome da Richard Starkley, in arte Ringo Starr, il batterista dei Beatles.                        

Leoni e iene                   

A volte penso che a quelli come me il mondo non abbia mai voluto bene” inizia l’autore, sostenendo che il mondo non lo ami perché “il cerchio della vita impone che per un re leone vivano almeno tre iene”. Ciò significa che dentro di noi coesistono re leoni e iene, ovvero parti che ci piacciono e altre che non ci piacciono. In molti sono convinti che ciò che è cattivo (le iene) debba essere nascosto, messo in secondo piano.                                                                                                                                                             

In un mondo di John e di Paul, io sono Ringo Starr” recita la canzone, facendo riferimento a John Lennon e a Paul McCartney, sicuramente più in vista rispetto al collega.                                                                   

Nella canzone, i Pinguini Tattici Nucleari parlano del “mondo”, riferendosi più al mondo interiore che a quello esteriore, in particolare alle proprie convinzioni. Gli artisti vogliono sottolineare quanto sia più facile prendersi tutta la parte del leone o delle iene, ignorando la loro compresenza.

L’identificazione proiettiva nella canzone                                                                         

Nella strofa che precede il ritornello, il frontman dice di aver solo voglia di ballare e di non pensare più perché la sua vita non è niente di speciale “e forse alla fine c’hai ragione tu”. Siamo di fronte ad un esempio di identificazione proiettiva, quel meccanismo di difesa che rende dentro di noi l’altro portatore del nostro pensiero, indipendentemente da ciò che egli crede. Chi non è in grado di accettare tanto le parti da leone tanto quelle da iena e non riesce ad amarsi, rende “il mondo” portatore di questa avversione.

Conclusioni 

I Pinguini Tattici Nucleari ci fanno riflettere sul fatto che molto spesso siamo noi stessi che contribuiamo nel “metterci al margine”, quando invece dovremmo solo abbracciare ogni parte di noi e accettarci per come siamo. È importante che ognuno di noi conservi con cura le proprie ambivalenze ed impari ad essere meno rigido e più clemente con sé stesso.