È di venerdì 13 gennaio 2017 l’articolo pubblicato sul the Post International che parla di una bambina Daliyah Arana che già all’età di 18 mesi riusciva a ripetere correttamente le parole scritte sui libri e che a due anni e mezzo ha letto il suo primo libro. Perche la storia di Daliyah ha suscitato tanta attenzione e tanto stupore? Perché viene chiamata bambina prodigio? Cosa realmente dovrebbe saper fare un bambino di due anni?
A queste risposte cercheremo di rispondere durante le due giornate organizzate da Psyche at work in collaborazione con la dott.ssa Grazia Delezotti, psicologa psicoterapeuta, esperta nei disturbi dello sviluppo.
Durante queste giornate in programma per il prossimo 28 gennaio e il 4 febbraio a Bari, cercheremo di capire come e quando è davvero necessario porre attenzione su particolari anomalie nello sviluppo del bambino e quando invece si tratta soltanto di rispettare una modalità evolutiva diversa.
I workshop, della durata di 4 ore ciascuno, sono destinati a educatori, insegnanti di scuola, a tutti coloro che operano nel campo dell’ infanzia e mira ad offrire gli strumenti per cogliere gli indici di sviluppo atipico in bambini in età prescolare.
Perché è importante intervenire già in età prescolare?
La presa a carico ad un’età dove alcuni processi di sviluppo possono ancora mostra che i bambini beneficiari di interventi precoci presentano dei progressi significativi sul piano cognitivo, emotivo e sociale. Si riscontra, presso i bambini, un’accelerazione del ritmo di sviluppo con una crescita del quoziente d’intelligenza (QI), dei progressi nel linguaggio, un miglioramento dei comportamenti e una diminuzione dei sintomi anche per bambini affetti da disturbi del disturbo autistico. Questi progressi sopravvengono in 1 o 2 anni d’intervento precoce e intensivo, e la maggioranza dei bambini presi a carico (73 %) accede ad un linguaggio funzionale alla fine del periodo d’intervento (in generale attorno ai 5 anni). I benefici del trattamento rimangono costanti in seguito.
(http://www.fondazioneares.com/index.php?id=429)
Psyche at work, con le sue azioni mirate alla professionalizzazione degli operatori all’infanzia, intende diffondere la cultura della prevenzione, della conoscenza e dell’intervento precoce e tempestivo su bambini con ritardi nello sviluppo cognitivo e comportamentale. Per questo si avvale di professionisti che hanno maturato esperienza e competenza lavorando quotidianamente, da diverso tempo, accanto a famiglie ed associazioni che si occupano dell’assistenza e della cura di bambini e adulti affetti da disabilità.
Per garantire la massima efficacia dell’azione formativa, il numero massimo di partecipanti ammesso è di 15.
Le iscrizioni sono già aperte. I posti a disposizione solo 5. Vi invitiamo a cogliere al volo questa opportunità di crescita personale e professionale.
Per informazioni, prenotazioni e modalità di pagamento è possibile scrivere a info@psycheatwork.com oppure contattare la segreteria al numero verde 800.301657