06 Lug 2022

IL COPING E LE SUE STRATEGIE: COME CONTROLLARE LO STRESS DELLA VITA QUOTIDIANA

IL COPING E LE SUE STRATEGIE: COME CONTROLLARE LO STRESS DELLA VITA QUOTIDIANA

Come abbiamo già precedentemente visto, lo stress è uno dei fattori che più influenza la compromissione della propria vita privata e lavorativa. Esistono però delle STRATEGIE utili ad ovviare a questo problema tanto comune quanto pressante.

Fra queste, una delle più innovative è il COPING, ovvero, il modo in cui le persone cercano di gestire eventi traumatici o situazioni quotidiane stressanti. Difatti, differendo da individuo a individuo, si arriva a costituire una metodologia unica a seconda della propria persona, del proprio carattere e dei propri bisogni.

Già in molti studi si è evidenziato come il coping possa giocare un ruolo importante nel proteggere o addirittura eliminare le reazioni fisiologiche comunemente ritenute sintomo di stress (Connor-Smith e Compas, 2004).

Ma come funziona il Coping?

Non essendo una realtà univoca, le strategie di coping sono state descritte e classificate in vari modi, e questo dimostra l’effettiva molteplicità delle modalità a disposizione del soggetto. La maggior parte degli studi indica che le strategie di coping svolgono due funzioni principali:

  1. COPING FOCALIZZATO SUL PROBLEMA: ossia, il tentativo di ridurre il rischio delle conseguenze dannose che potrebbero risultare da un evento stressante. Tale tipologia di coping trova espressione in due fattori:
    • Coping Attivo
    • Pianificazione
  2. COPING FOCALIZZATO SULLE EMOZIONI: ossia, il tentativo di contenere le reazioni emozionali negative. Tale tipologia di coping trova espressione, invece, in quattro fattori:
    • Distanziamento (ad esempio, negare l’esistenza del problema o distrarsi)
    • Autocontrollo (non lasciarsi trascinare dalle proprie emozioni)
    • Assunzione di responsabilità (ritenersi più o meno responsabili della situazione)
    • Rivalutazione positiva (vedere la realtà da un punto di vista positivo)

Certamente, come evidenziato da Kobasa (1979), vi è una predisposizione che aiuterebbe nella gestione dello stress, ma questa condizione può essere anche raggiunta ­– da chi sembra non esserne già predisposto – tramite la continua ricerca e il periodico miglioramento. Tale condizione in letteratura prende il nome di “HARDINESS”, e sta appunto ad indicare l’insieme di caratteristiche di personalità che proteggono l’individuo dagli effetti dannosi dello stress e che si compone di controllo, impegno e senso di sfida della persona.

Quali sono i benefici del Coping?

Studi recenti sembrano confermare che le persone con elevato livello di hardiness vedano la propria vita con maggior positività e maggior grado di controllo (Beasley, Thompson e Davidson, 2003). Hardiness e Coping hanno in effetti mostrato un legame diretto con lo stress percepito e le malattie, in quanto alti livelli di hardiness in lavoratori sono risultati collegati a bassi livelli nello stress esperito, una riduzione dei sintomi e, addirittura in alcuni casi, miglioramento nel decorso di patologie potenzialmente fatali (Soderstrom, Dolbier, Leiferman, e Steinhardt, 2000). Inoltre, considerando il rapporto che intercorre tra coping e benessere, diversi studi (ad es. Zani e Cicognani, 1999) hanno ben evidenziato come sintomi depressivi, di ansia, alimentari e della personalità siano fortemente associati (forte correlazione negativa) con l’applicazione delle strategie di Coping per un aumento della salute psicologica e fisica.

In sintesi, la letteratura sull’argomento è concorde nel sostenere come buone strategie di coping siano positivamente associate al benessere psicofisico degli individui e negativamente associate ad alti livelli di stress e allo sviluppo di quadri psicopatologici.