01 Lug 2020

LA SODDISFAZIONE LAVORATIVA

LA SODDISFAZIONE LAVORATIVA

La soddisfazione lavorativa è fondamentale per il nostro benessere personale e anche per scegliere se mantenere il lavoro che già si ha o se continuare a cercare qualcosa che ci soddisfi maggiormente.

Quando si parla di soddisfazione lavorativa s’intende una risposta positiva nei confronti della propria occupazione che scaturisce dalla differenza fra risultati che si sperava di raggiungere e quelli che si sono raggiunti. Secondo Locke, si tratta di:

“Uno stato emotivo piacevole che risulta dalla valutazione per cui il proprio lavoro facilita o permette di raggiungere i propri valori lavorativi. L’insoddisfazione lavorativa è uno stato emotivo spiacevole risultante dalla valutazione che il proprio lavoro frustra o blocca il raggiungimento dei propri valori”.

La soddisfazione lavorativa può essere descritta attraverso due componenti:

gli aspetti intrinseci della soddisfazione che muovono verso il raggiungimento del successo e i riconoscimenti che una persona cerca di realizzare attraverso la propria attività professionale;

gli aspetti estrinseci, correlati direttamente al contesto lavorativo, come la valutazione individuale dell’ambiente organizzativo o del contenuto del lavoro.

Si possono considerare anche altri fattori capaci di influenzare la soddisfazione lavorativa, che vengono raggruppati in due principali dimensioni:

i fattori individuali: includono variabili demografiche quali l’età, il genere, la razza, etc. e fattori che riguardano la sfera individuale come il quoziente d’intelligenza, il livello di autostima, il senso di dominio, etc;

i fattori ambientali: sono più strettamente correlati con aspetti di ambito organizzativo come l’ambiente e il lavoro stesso (le condizioni lavorative, le tipologie di lavoro, le retribuzioni, l’autonomia, le relazioni interpersonali tra colleghi, tra capo e dipendente).

La soddisfazione lavorativa comprende quindi:

Valori personali connessi al lavoro: istanze soggettive, che trascendono i bisogni più elementari legati alla sopravvivenza e all’autonomia, che una persona cerca di realizzare nella sua esperienza professionale. Ogni individuo, assegna un set di significati, di attributi valoriali al lavoro svolto, in base alle esperienze personali o familiari e a modelli comportamentali appresi socialmente.

Importanza: le persone si differenziano non solo nella scelta dei valori ma, soprattutto nella rilevanza ad essi assegnata. Sulla base di queste differenze, varia il grado di soddisfazione lavorativa; per esempio, se per alcune persone è importante poter, attraverso il lavoro, manipolare la realtà, per altre, questa tendenza è meno marcata e prevale l’importanza di un lavoro stabile e rassicurante.

Percezione: la soddisfazione lavorativa è strettamente legata alla percezione e alla valutazione individuale sia dell’ambiente organizzativo e del contenuto del lavoro, sia dei valori, delle attese, delle potenzialità e dei limiti soggettivi.

Nonostante sempre più imprese si preoccupino della soddisfazione lavorativa dei propri dipendenti, ancora molte non prendono in considerazione questo elemento. Eppure i vantaggi per i lavoratori e le aziende sono numerosi, eccone alcuni.

Migliori performance

La connessione tra soddisfazione lavorativa e migliori prestazioni sembra essere una relazione non diretta, ma sicuramente si crea un circolo per cui la soddisfazione permette di impegnarsi maggiormente sul lavoro e quindi probabilmente di migliorare le proprie performance.

Riduce lo stress

L’opportunità di essere soddisfatti sul posto di lavoro riduce la possibilità di soffrire di stress che, a sua volta, può avere ripercussioni importanti sulla salute psico-fisica del lavoratore. Meno stress, invece, riduce le possibilità di assenteismo causato da malattie o di dover lasciare quel posto di lavoro.

Migliora la motivazione

Essere soddisfatti permette di sentirsi più motivati sul posto di lavoro. In questo caso, infatti, il lavoratore è più propenso a dirigere le sue energie verso la realizzazione di un determinato obiettivo, in questo caso lavorativo.

Abbandono del lavoro

La correlazione fra soddisfazione lavorativa e turnover, ossia l’abbandono del lavoro, sembra essere diretta. Si tratta di un problema per i datori di lavoro che, al contrario, puntano su una continuità lavorativa per non incrementare i costi dovuti a nuove assunzioni.

Affrontare l’analisi della soddisfazione lavorativa significa considerarne il significato e la natura, le sue dimensioni, le fonti di stress, la relazione tra soddisfazione lavorativa e performance e i principali approcci per migliorare la qualità della vita organizzativa.

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *