Come afferma Pietro Trabucchi, autore di numerosi libri sulla perseveranza e la resilienza, possediamo dentro di noi come un insieme di risorse che abbiamo ereditato dal passato e che costituiscono la nostra resilienza. Ed è proprio la resilienza la norma negli esseri umani, non la fragilità; la resilienza psicologica, ovvero la capacità di persistere nel perseguire obiettivi difficili, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà che ci si presentano. È dunque una capacità umana universale quella di affrontare, superare e addirittura uscire rinforzati da esperienze negative. Per cui una delle chiavi per riuscire ad aumentare i nostri stati positivi e prosperare anche in mezzo alle difficoltà è la capacità di mantenere e sviluppare un pensiero ottimista.
IL PENSIERO FALSO- POSITIVO
Il pensiero per essere efficace non può rifiutare la realtà, piuttosto dovrebbe aiutare ad affrontarla al meglio. Il vero pensiero positivo favorisce l’incontro con le tue potenzialità interiori, con le tue capacità. Un pensiero per essere considerato positivo non può essere superficiale ed escludere, piuttosto deve andare in profondità, favorire la comprensione (dal latino com-prendere ‘com’+’prehendere’ ossia “prendere con“).Pensare “va tutto bene” anche quando si sta soffrendo equivale a negare e rifiutare la sofferenza. Il dolore per essere superato non va negato ma vissuto ed ascoltato. Per questo per gestire le emozioni è necessario imparare a scegliere con cura i pensieri che formuliamo. Anche se i pensieri sembrano nascere spontaneamente, essi provengono da una parte molto profonda di noi. Una volta giunti nella sfera della consapevolezza possiamo scegliere quali di essi coltivare e rafforzare, quali invece è necessario lasciare andare.
COME SVILUPPARE IL PENSIERO POSITIVO
Martin Seligman, uno dei ricercatori più famosi dell’ottimismo, nonché fondatore della Psicologia Positiva, afferma come essere ottimisti dipenda dallo stile di attribuzione che siamo soliti adottare. Lo stile di attribuzione non è altro che il modo in cui abitualmente spieghiamo a noi stessi perché accadono eventi che ci riguardano.
In generale chi è ottimista ritiene che gli eventi positivi che gli succedono (per esempio una promozione, un bel voto, il fidanzamento con un buon partner etc.) dipendano dalle proprie caratteristiche, che considera stabili e durature e che riguardano la sua persona. La persona pessimista ritiene che gli eventi positivi siano dovuti al caso o alla fortuna o ad altro. In pratica, chi è ottimista ritiene che le cose negative siano dovute a situazioni limitate e non del tutto controllabili da lui, mentre il pessimista è tipico incolparsi delle situazioni negative che gli capitano come se dipendessero da lui e da sue caratteristiche permanenti. Per qualcuno l’ottimismo è un atteggiamento spontaneo e una filosofia di vita: altri invece, stentano a vedere il bicchiere mezzo pieno e tendono ad avere una visione più problematica degli eventi quotidiani. Eppure, ormai lo sappiamo bene, il pensiero positivo è un alleato importante del buon vivere e vale senz’altro la pena imparare qualche facile strategia che ci aiuti vivere meglio.
UN SALVADANAIO DI RICORDI BELLI – Invece di focalizzare l’attenzione su quello che non va, concentriamoci sui momenti piacevoli che ci capita di trascorrere. Visto che, specie quando siamo giù di corda, è facile avere la memoria corta, creiamo un luogo in cui collocare la nostra collezione di ricordi felici. Può essere una cartella nel Pc o nello smartphone in cui salvare le foto di momenti lieti e divertenti.
PENSIAMO AGLI ALTRI – Invece di consumarci nel risentimento per qualcosa che ci aspettavamo di ricevere e che invece non è arrivato, concentriamoci su un gesto generoso da compiere a favore di qualcun altro. Il rancore e la delusione sono sentimenti negativi che ci avvelenano e che ci costano, tra l’altro, molte energie.
PARLARE POSITIVO – Il linguaggio deriva dal nostro modo di pensare, ma nello stesso lo condiziona. Se, alzandoci al mattino, ripetiamo in continuazione quanto ci sentiamo stanchi, avvertiremo ancora di più la fatica. Troviamo un modo per esprimere il concetto in modo alternativo. Qualche esempio? “E’ dura ma ce la posso fare!”;“Stasera andrò a letto più presto”
ALLENA LA PROSPETTIVA POSITIVA – Ogni sera prima di andare a dormire scrivi tre cose che sono andate bene durante la giornata e spiega i motivi per cui questo è accaduto.
UNA PREOCCUPAZIONE ALLA VOLTA E SOLO SE SERVE – Ammettiamolo: ci arrabbiamo spesso per piccole cose di scarsa importanza. Impariamo a pesare i nostri motivi di risentimento e a riservarli a ciò che davvero conta. Un piccolo trucco: quando sentiamo che la collera monta, chiediamoci se domani mattina saremo ancora arrabbiati per quella cosa: se la risposta è no, tanto vale sfogarsi per qualche minuto e poi dimenticare tutto subito.