19 Feb 2020

SCHEMA THERAPY

SCHEMA THERAPY

Cosa è la Schema Therapy?

La Schema Therapy è stata originariamente ideata dallo psicoterapeuta Jeffrey Young per pazienti con disturbi psicologici cronici e radicati che non hanno tratto beneficio dalla terapia cognitivo comportamentale standard. Negli ultimi anni la Schema Therapy è diventata un modello generale per il trattamento di diverse problematiche.

La Schema Therapy offre un approccio innovativo ed efficace per il trattamento di pazienti con disturbi d’ansia, depressione, disturbi alimentari e in particolar modo per i disturbi di personalità. I problemi vengono affrontati su un piano emotivo, cognitivo e comportamentale, con l’applicazione di numerose tecniche tratte dalle diverse terapie (Terapia Cognitivo Comportamentale, della Psicanalisi, del Costruttivismo, della Terapia della Gestalt, della Terapia Focalizzata sulle Emozioni e dell’Attaccamento, …).

Per quale motivo la Schema Therapy risulta essere così efficace?

In questa terapia il focus iniziale è costituito da quello che la persona che soffre porta nel colloquio con lo psicoterapeuta. Lo psicoterapeuta indaga su quelle che sono le costanti problematiche del paziente partendo dal presente e procedendo all’indietro nella storia della persona in terapia, fino al momento in cui tali problematiche si sono formate, ovvero nell’infanzia. Poi si cerca di capire insieme alla persona cosa è capitato nella sua infanzia che lo ha portato a stare male e si individuano quindi i bisogni emotivi che non sono stati soddisfatti. Tale non soddisfacimento dei bisogni emotivi da bambina costituisce un trauma ripetuto che porta alla formazione di quelli che vengono chiamati schemi maladattivi precoci. Per “schemi” si intendono quelle emozioni, pensieri, ricordi, sensazioni corporee dolenti che si sviluppano se bisogni universali d’amore, di protezione, autonomia, libertà, spontaneità-gioco e contenimento non sono stati soddisfatti nell’infanzia. Questi schemi possono essere attivati da particolari situazioni che in qualche modo richiamano gli eventi dolorosi del passato e possono essere rivissute ripetutamente nel corso della vita causando una sofferenza intensa e portando a condotte disfunzionali.

schema therapy

Gli Schemi risultano quindi essere delle costanti nella vita di una persona e tenderanno ad attivarsi anche nel presente. Questo avviene tramite dei complessi meccanismi fisiologici che si attivano in una zona del cervello chiamata amigdala. L’Amigdala è la sede in cui viene immagazzinata la componente emotiva di un ricordo e si attiva in modo molto forte ogni qualvolta l’individuo si trova in una situazione in cui si potrebbe ripresentare un evento negativo.

Quando una persona ha formato degli schemi maladattavi, l’amigdala tende ad attivarsi in modo sempre più generalizzato producendo nell’individuo fortissime emozioni ancora prima che il soggetto possa capire cosa gli sta capitando. In questi casi la persona mette in atto tre tipi di comportamento: resa, evitamento, contrattacco che tendono a rafforzare lo schema stesso e ad incrementare l’attivazione dell’amigdala stessa.

Le caratteristiche più peculiari della Schema Therapy sono:

  • Enfasi sulle emozioni e bisogni delle persone. La Schema Therapycerca di cogliere quali esperienze si attivano in un determinato momento e aiuta a trovare delle modalità adattive e sane per soddisfare i propri bisogni;
  • Una comprensione delle difficoltà attuali attraverso una rielaborazione dei vissuti dolorosi dell’infanzia e dell’adolescenza, per favorire esperienze nuove e correttive nel presente.
  • Enfasi sulla relazione terapeutica, che viene vista come base sicura.

Come è strutturata la Schema Therapy?

In generale, la Schema Therapy si articola in tre fasi:

  1. Assessment psicoeducazione”: il terapeuta aiuta il paziente ad analizzare i problemi principali, a comprenderne le origini e a creare delle associazioni fra essi e i problemi della vita presente.  Il terapeuta deve spiegare le problematiche principali, dare indicazione per la seconda fase di trattamento, ma soprattutto creare una relazione terapeutica in cui il paziente si senta compreso, rispettato e sicuro.
  2. Trattamento e Cambiamento”: è la fase in cui vengono attivate diverse tecniche e strategie (tecniche esperienziali/emotive, tecniche cognitive, tecniche comportamentali e tecniche relazionali), con l’obiettivo di correggere gli schemi e sostituire gli stili di coping disadattivi con modelli di comportamento più funzionali.
  3. Autonomia”: in questa fase il paziente assume sempre più responsabilità, sviluppa relazioni sane fuori del contesto terapeutico, aumenta l’integrazione sociale e lavorativa. Gradualmente in questa fase si riducono i contatti tra paziente e terapeuta.

Il terapeuta e la Schema Therapy

Il terapeuta della Schema Therapy deve:

  • Presentarsi come una persona “vera” e genuina;
  • Essere disponibile a soddisfare i bisogni primari di sicurezza, stabilità, accettazione e autonomia;
  • Mettere a confronto la persona con le sue sofferenze e strategie di vita, in modo delicato e chiaro;
  • Entrare in relazione e costruire un dialogo curativo con tutte le parti disturbanti e sane del paziente.

Spesso si pensa che “il passato è passato” e che ormai non si possa fare niente. Questo però non è assolutamente vero. Partendo da una buona relazione terapeutica, lo Psicoterapeuta all’interno del contesto della Schema Therapy può cambiare come il paziente vive il passato, le emozioni collegate ai ricordi, e quindi cambiare sé stesso e la propria personalità.

In conclusione, l’obiettivo della Schema Therapy, è quello di rafforzare il cosiddetto “Adulto sano” presente in noi, che accudisce e valorizza la nostra parte vulnerabile. Infatti, molte delle persone che hanno seguito la Schema Therapy, riferiscono di sentire dentro una parte adulta che entra in contatto con quella parte bambina e con i suoi bisogni, prendendosene cura come un bravo genitore o un adulto sano. Quindi, è proprio dentro sé stessi che i pazienti hanno ciò che permette loro di vivere una vita finalmente serena.

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