07 Giu 2016

Alimentazione e cure per l’infanzia [04]

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Come da programma sabato scorso si è concluso anche il modulo sulla sicurezza alimentare per bambini e sulle malattie pediatriche. In aula due autorevoli docenti, la Dott.ssa Marika de Tullio che ha parlato di alimenti per l’infanzia, igiene e sicurezza alimentare e il Dott. Saverio Cramarossa che ha illustrato le principali patologie dell’infanzia, la prevenzione dei rischi e i cenni di primo soccorso.

Due argomenti molto interessanti, che abbracciano in maniera trasversale due mondi affini tra loro: quello dell’assistenza all’infanzia e quello delle mamme.

Introduciamo gli argomenti partendo da una domanda generale: cosa sono gli alimenti per l’infanzia?

E ancora: quali sono gli alimenti per la prima infanzia e quali quelli per l’infanzia?

 

Distinguiamo le due categorie: la prima infanzia va da 0 a 12 mesi di vita del bambino.

Gli alimenti per l’infanzia, invece, si riferiscono ai bambini di età compresa tra il primo anno di vita fino ai tre anni compiuti. Scendendo nel dettaglio, vengono conosciuti come alimenti per la prima infanzia (da zero a sei mesi) e alimenti di proseguimento (da sei mesi a tre anni).

La distinzione è necessaria proprio per la particolarità degli elementi riscontrati in queste differenti classi di alimenti. L’Italia  presta molta attenzione alla certificazione degli alimenti e dei contenuti degli stessi, sia in termini di agenti allergici sia come elementi contaminanti. Durante il corso è stato insegnato alle corsiste a leggere bene l’etichetta in modo tale da riconoscere la vera natura dell’alimento che si intende somministrare, andando oltre il messaggio pubblicitario che spesso presenta lo stesso alimento come altamente funzionale e ricco di elementi naturali e salutari.13329428_593988494092359_7448507769906506230_o

Si pensi al comune formaggino.  Spesso i bambini ne sono attratti, complici anche i jingle delle pubblicità che li incuriosiscono. Si pensi però alla presenza dei sali di fusione  che hanno appunto lo scopo di rendere la massa casearia in alimento solido. La sola presenza di questi agenti rende l’alimento non propriamente adatto ai bambini di età compresa tra i sei e i dodici mesi.

E di esempi del genere ce ne sono parecchi, in qualsiasi categoria alimentare: dalla pasta ai biscotti, dallo yogurt alla frutta in vasetto. Per questo è opportuno saper leggere l’etichetta, conoscere le sigle con cui vengono citati determinati componenti aggiuntivi, si tratti  solo conservanti e coloranti.

Ulteriore approfondimento è stato dedicato al latte e alle tecniche di svezzamento. Partendo dalle indicazioni sulla somministrazione delle poppate e sui metodi di svezzamento forniti dall’OMS, si sono analizzati due differenti approcci: lo svezzamento classico e l’auto svezzamento.

Ad esempio, voi mamme, che tipologia di svezzamento avere preferito per il vostro bambino?

Quella classica dal quarto- sesto mese in poi con classiche pappe proposte ad orari prestabiliti, o avete preferito l’auto svezzamento aspettando che fosse il bambino a chiedere di poter assaggiare un determinato alimento una volta seduto a tavola con voi?

13392298_594249107399631_5972279201749362322_oIl dottor Cramarossa, ha illustrato i  vari approcci definendo comunque quali sono le regole generali per lo svezzamento. Ha sottolineato come “in ogni caso è il  periodo che intercorre tra il 4° e il 6° mese il  periodo in cui il sistema immunitario intestinale tende a riconoscere come “amici” gli alimenti riducendo (ma non azzerando!) il rischio di sviluppare intolleranze alimentari.”

Alle corsiste sono state fornite anche indicazioni sulla frequenza settimanale con cui proporre degli alimenti sia in fase di svezzamento che in fase di mantenimento e su come cucinare gli stessi a seconda dell’età dei bambini.

Ad esempio, durante il primo anno di vita per i bambini è consigliata una alimentazione iposodica. Molte mamme continuano ad evitare l’aggiunta del sale nella cottura della pasta fino al secondo anno di vita.

Voi mamme e operatrici ritenette corretta questa scelta?

Il modulo si è concluso con un approfondimento sulle malattie esantematiche e sulle principali patologie pediatriche. È opinione comune che durante il primo anno d’asilo i bambini, venendo a contatto tra loro, siano più esposti al contagio facendo spesso verificare delle vere e proprie epidemie scolastiche.

Il dottor Cramarossa ha edotto le coriste sulla sintomatologia di ciascuna patologia, sulla specificità di ognuna, sulle terapie e sugli eventuali farmaci da somministrare, sempre previo consulto pediatrico.

Salvaguardare la salute dei bambini è il nostro principale obiettivo. Durante questo corso abbiamo coinvolto esperti che hanno messo a disposizione le loro competenze per formare personale qualificato e competente in materia.13350495_594247467399795_734334650233913328_o

Le vostre opinioni e le storie di vita ci aiutano a completare il lavoro intrapreso fin qui e ci offrono spunti per ulteriori approfondimenti.

Per questo l’opinione di ciascun lettore diventa essenziale in questa fase del percorso.

Anche le stesse corsiste e i docenti avranno modo di interagire e di approfondire specifiche tematiche affrontate in aula.

 

Miriamo ad essere migliori e i vostri contributi, dubbi, domande e storie di vita, di fatto, ci aiuteranno ad esserlo.

Staff@Psyche at Work

31 Mag 2016

Dove mangia mio figlio [03]

Corso per operatore all'infanzia - Il sistema HACCP, MANIPOLAZIONE DI CIBI E BEVANDE
III MODULO: Il sistema Haccp, manipolazione di cibi e bevande

Si sa, il tema della sicurezza alimentare è sempre molto caldo, diventa incandescente quando i protagonisti del dibattito diventano le mense e in particolar modo le mense per bambini.

Ogni mamma si interroga in maniera costante su come e cosa il suo figlio ingerisce durante l’orario scolastico, sulla pulizia degli ambienti, sulla qualità degli alimenti e sulle reali condizioni di igiene dei luoghi e delle persone che prestano servizio nelle mense.
Per offrire delle garanzie reali a ciascuna mamma e a tutti gli utenti delle strutture socio educative, il corso di operatore all’infanzia giunto al terzo modulo, ha dedicato due giornate alle norme che garantiscono la sicurezza alimentare e l’igiene nei luoghi di lavorazione e somministrazione degli alimenti. Il tutto finalizzato al conseguimento dell’attestato di Haccp che di fatto rende responsabili, ma anche operatori certificati, le corsiste che si apprestano ad avviare strutture per l’infanzia o che intendono ampliarne le attività ed i servizi offerti in realtà già esistenti.

Corso per operatore all'infanzia
Corso per operatore all’infanzia – Il sistema HACCP, MANIPOLAZIONE DI CIBI E BEVANDE

Diventare operatori certificati rende ciascun corsista responsabile del cibo sia dal momento della consegna fino alla somministrazione.

Una presa di responsabilità che impone all’operatore di lavorare secondo le procedure stabilite dalla norma, che lo vede responsabile della  propria persona e di tutto lo staff che sarà chiamato ad affiancarlo dalla preparazione alla somministrazione degli alimenti.

Riprendendo i principi sui quali si basa l’elaborazione del piano Haccp, riusciamo a capirne la particolare importanza e la necessità che, un corso qualificante come quello in corso, abbia un modulo così importante al suo interno anche questo finalizzato a rendere servizi qualitativamente adeguati alle esigenze dell’utenza.

Conoscere i rischi dei potenziali alimenti, individuare i punti in cui possano verificarsi dei rischi per gli alimenti, mettere in campo procedure di controllo e sorveglianza dei punti critici e dell’igiene, evitare contaminazioni crociate, eliminare o ridurre al minimo i rischi da contaminazione batterica sono solo alcuni dei principi sopra citati. Considerato poi il numero crescente di intolleranze e allergie alimentari, tener fede alle procedure per evitare la contaminazione è opportuno ed estremamente necessario.

Anche in questo caso, quello che viene richiesto è un approccio altamente professionale. Saper leggere una bolla di consegna, utilizzare solo prodotti tracciati e di cui è possibile rintracciare la provenienza, controllare la filiera sono i passaggi di base che garantiscono la qualità degli alimenti lavorati e riducono il rischio di lavorare e somministrare alimenti con alti indici di rischio di tossinfezioni.

Questo è quello che noi riteniamo essenziale per la salute dei bambini.

Ci piacerebbe capire, voi mamme, con quali criteri scegliete le strutture a cui affidare i vostri figli?

Quali sono le garanzie che ricercate in una struttura per l’infanzia?

Che tipo di struttura preferite per i vostri bambini? Strutture con mense interne o strutture che offrono il servizio mensa convenzionato con centri cottura?

Cosa potrebbe rendervi più tranquille in tema di sicurezza alimentare e di igiene?

All’interno del corso è stato programmato anche un modulo destinato all’alimentazione nell’infanzia, vi invitiamo a seguirci per capire cosa gli esperti consigliano per l’alimentazione dei bambini nei primi anni di vita.

24 Mag 2016

Te lo leggo negli occhi [02]

Anche il secondo modulo del corso operatore all’infanzia si è concluso.

Corso Operatore all'Infanzia Psyche at Work
Corso Operatore all’Infanzia Psyche at Work Modulo II Le dinamiche familiari

La dott.ssa Ida Gervasi, questi giorni ha spostato il focus dallo sviluppo del bambino al sistema nel quale il bambino viene inserito sin dalla sua nascita : la famiglia e le sue dinamiche.

Ha parlato di legami di attaccamento, della relazione di coppia, degli stili comunicativi e di quanto queste variabili possano incidere in maniera significativa sullo sviluppo del bambino, partendo sempre dalla domanda: cosa posso fare io, futuro operatore all’infanzia, per comprendere e gestire al meglio le dinamiche del sistema famiglia che si ripercuotono sul bambino?

 

Corso Operatore all'Infanzia Psyche at Work
Corso Operatore all’Infanzia Psyche at Work Modulo II Le dinamiche familiari

Anche in questa circostanza è l’interazione a caratterizzare tutto il modulo. Si parte dalla disposizione a cerchio, che restituisce alle corsiste la possibilità di guardasi negli occhi e di comprendere e decifrare tratti della comunicazione non verbale. Si ascoltano canzoni, vengono visionati filmati; tutto diventa un mezzo per apprendere come noi stessi siamo stati socializzati al mondo.

Ad esempio Annarita, al temine della lezione di sabato, confessa che grazie alle conoscenze apprese durante il modulo, riesce a comprendere determinati episodi della sua vita, lo sviluppo di alcune dinamiche relazionali e l’importanza che assume la sua mamma vista come base solida e come unico punto di riferimento.

È il modulo delle emozioni, capirle, riconoscerle, imparare a gestirle porta una maggiore consapevolezza di sé, ci traghetta nell’ affascinante mondo delle relazioni dove è la comunicazione verbale e non verbale l’unica assoluta protagonista.

Se il film Disney “Inside out” offre spunti di riflessione per capire il sistema complesso delle emozioni, è la canzone “ Te lo leggo negli Occhi”, nella versione di Franco Battiato,   che ci fa capire come la classica metafora dell’iceberg comunicativo assume significato nelle relazioni.

Corso Operatore all'Infanzia Psyche at Work
Corso Operatore all’Infanzia Psyche at Work Modulo II Le dinamiche familiari

L’importanza della comunicazione non verbale e nel dettaglio, l’interazione visiva tra madre- bambino, viene sottolineata già da Stern che ci offre valide parole per spiegare come “lo sguardo reciproco tra madre e bambino è considerato come l’elemento chiave nello sviluppo di un mondo interno nel quale l’attaccamento può essere descritto e regolato”.

Se quindi, il non verbale assume una tale importanza già nei primi giorni di vita del bambino in che percentuale, secondo la vostra opinione, in una diade comunicativa, il linguaggio non verbale diventa un mezzo per decodificare le intenzioni comunicative dei protagonisti?

Volgiamo a voi questo quesito, aspettiamo risposte e siamo pronte ad approfondire ciascuna tematica.
La partecipazione on line delle corsiste, quali protagoniste dei moduli, permetterà di condividere l’esperienza dell’aula con voi lettori e creare aree di apprendimento condiviso.

Psyche at Work_Staff

18 Mag 2016

Corso per operatore all’infanzia: il racconto della prima giornata! [01]

Corso operatore all'infanzia
Modulo I°: lo sviluppo del bambino

Venerdì 13 al via il corso per Operatore all’Infanzia
nelle strutture socio educative e domiciliare organizzato da Psyche at Work!

In via Calefati 177 a Bari l’atmosfera è differente, tra aspettative, interrogativi e curiosità  delle partecipanti al corso.

In aula donne, mamme, giovani donne, impiegate nel settore infanzia e appassionate,  motivate dalla volontà di apprendere nuove competenze per migliorare la loro professionalità o per intraprendere nuovi percorsi lavorativi.
Le dott.sse Nunzia Santacroce e  Roberta Clemente, sono pronte ad accogliere ciascuna corsista, ciascuna donna con il suo bagaglio culturale ed esperienziale, ciascuna donna  che per motivi assai differenti oggi ha varcato la porta della loro sede per intraprendere un percorso formativo e imprenditoriale. Un percorso che al termine la renderà più consapevole del suo essere donna oggi e imprenditrice più competente domani.

Le corsiste lo sanno bene, l’obiettivo del corso non è quello di assistere in plenaria a sedute teoriche ricche di contenuti facilmente rintracciabili in diffusi manuali di psicologia. Frequentare questo corso serve a mettersi in gioco, apre a nuove possibilità di sviluppo personale e lavorativo. È stato pensato sia per formare coloro che operano già in contesti legati al mondo dell’infanzia senza titoli specifici, ma  soprattutto per offrire strumenti pratici per chi desidera avviare nuove strutture e necessita di titoli, competenze specifiche e competenze trasversali. Il corso accompagnerà  ciascuna corsista ad essere imprenditrice di se stessa, partendo dalla teorie di base dello sviluppo del bambino fino ad affrontare temi estremamente pratici quali la gestione economica di una struttura, il laboratorio creativo, le patologie dei bambini, fino al giusto mix di marketing e comunicazione da attuare affinché si possa raggiungere il maggior numero di fruitori.

Come da programma, è la dott.ssa Clemente psicologa psicoterapeuta che apre il corso con dedicato allo sviluppo del bambino.

L’eterogeneità  della classe permette di partire da esperienze vissute in ‘prima persona dalle partecipanti sia in qualità di mamme che in qualità di lavoratrici.

Interessanti sono i dibattiti che nascono da banali domande e che vedono risposte discordanti tra loro, ricche però si esperienza appresa sul campo e che spesso portano alle stesse conclusioni riscontrabili in manuali di letteratura psicologica.

La dott.ssa Clemente affronta ciascun argomento del suo modulo, dalle teorie dell’attaccamento, alle zone di sviluppo prossimale, dallo sviluppo motorio a quello verbale, mettendo in luce come un operatore all’infanzia dovrebbe fronteggiare ogni fase dello sviluppo del bambino rispettando quanto più possibile l’ecologicità del sistema famiglia, l’equilibrio della relazione madre bambino e il benessere del bambino stesso.

Aneddoto simpatico è sicuramente la discussione nata dalla domanda: c’è un’età giusta per inserire il bambino all’asilo?

Ciascuna delle partecipanti ha espresso la propria idea. La presenza in classe di corsiste che senza qualifica professionale operano già di fatto nel settore, restituisce alle future operatrici episodi reali che fungono da spunti di riflessione per fornire risposte ad una domanda apparentemente banale ma, allo stesso tempo ricca di molteplici sfumature da tenere in considerazione.

E allora al temine del dibattito la domanda iniziale si trasforma e diventa: come può una operatrice per l’infanzia rendere piacevole per il bambino e per la sua mamma l’inserimento in strutture per l’infanzia?

C’è realmente una età favorevole per inserire il bambino in strutture per l’infanzia?

Ci piacerebbe ascoltare le vostre opinioni, lasciando a voi , cari lettori, la possibilità di rispondere e di continuare il dibattito in questa aula virtuale.

Noi saremo a vostra disposizione per chiarimenti e scambi di idee.

Vi aspettiamo numerosi!

Psyche at Work_Staff