06 Nov 2017

*Pillole: Operatore all’Infanzia*

*Pillole: Operatore all’Infanzia*

Modulo II. Disturbi dello Sviluppo

I disturbi dello sviluppo sono denominati ‘pervasivi’ perché compromettono in modo pervasivo tutte le funzioni mentali essenziali per il processo evolutivo del bambino.

Dei disturbi dello sviluppo fanno parte: l’Autismo, l’Asperger, la sindrome di Rett, il disturbo generalizzato dello sviluppo non altrimenti specificato, il disturbo disintegrativo della fanciullezza.

Di questi, quello più conosciuto e studiato è sicuramente l’Autismo, inteso come sviluppo anormale o, addirittura, blocco dello sviluppo, in un’età compresa tra 0 e 3 anni. Le aree compromesse possono essere quelle del linguaggio e della comunicazione, il campo delle relazioni sociali e la ripetizione continua e stereotipata di azioni e attività quotidiane.

È necessario, inoltre, abbandonare alcuni falsi miti e credenze sull’autismo, come l’eccessiva intelligenza del bambino, la mancanza assoluta di emozioni e sentimenti o la responsabilità dei genitori nell’educazione dei figli.

È sempre vero, invece, che i bambini affetti da autismo hanno difficoltà ad esprimersi correttamente ed hanno uno stile linguistico bizzarro caratterizzato da ecolalia (ripetizione di parole), difficoltà di conversazione e un difficile accesso al linguaggio metaforico e all’ironia. E poi, soprattutto, hanno una grande difficoltà nelle relazioni sociali perché infastiditi dalla presenza o dal contatto con l’altro e da una scarsa iniziativa sociale.

L’intelligenza del bambino autistico è fortemente concreta, difficilmente riesce a ragionare in maniera astratta o a far parte di giochi simbolici (pensiamo, ad esempio, all’interpretazione di un supereroe). Ha, dunque, difficoltà a staccarsi dal dato concreto:

“Mettiamo che tu sappia che lo shampoo è un flacone di una certa grandezza e di un certo colore. E ora nel nostro bagno c’è un flacone minuscolo e papà dice che è shampoo anche quello. È una bugia! Come fai a interpretare le risposte, le regole, l’ordine, a capire se ci si può fidare? Come puoi affrontare tutte le incomprensioni che si verificano, con il tuo autismo? Con l’aiuto di chi ti sta attorno, chiaramente, ma non è una cosa facile per nessuno.”

Il labirinto dei dettagli, Hilde De Clercq

 

Nei casi di autismo diagnosticato un intervento precoce è fondamentale per intervenire nel modo più opportuno. Perché?

Per il fatto che l’identificazione precoce permette di intervenire in un periodo in cui molti processi di sviluppo possono ancora essere modificati. La maggior parte delle diagnosi viene effettuata intorno ai 4 anni, ancora relativamente tardi, quando i genitori si accorgono dei sintomi più evidenti e iniziano a cercare aiuto, ma dei professionisti esperti potrebbero riconoscerne i sintomi già a partire dai 12-13 mesi.

Vi è anche da dire che la difficoltà di una diagnosi precoce è legata anche al fatto che dell’autismo non sono note le cause intrinseche e non si conosce bene la sintomatologia precoce nel neonato.

Il team di Psyche at Work, con il corso di ‘Operatore all’infanzia’ (in partenza a Bari il 19 Gennaio e da quest’anno nelle nuove sedi di Lecce -dal 24 Febbraio- e Matera -dal 17 Marzo) promuove la formazione psicologica affianco a quella pedagogica per fornire una preparazione adeguata nella gestione dei piccoli e comprendere meglio le loro necessità ed esigenze per intervenire in maniera opportuna nei vari casi di difficoltà.