Gli studi scientifici dimostrano quanto l’umorismo, inteso come capacità intelligente di rappresentare la nostra realtà con ironia e arguzia, possa portare numerosi benefici alle esperienze dell’individuo, in particolare la costruzione e il mantenimento a lungo termine di relazioni sane.
Numerose ricerche hanno potuto evidenziare che esiste un forte legame tra il lavoro e l’umorismo, in quanto, quest’ultimo, mette in luce aspetti come scherzosità e giocosità sul luogo di lavoro; vediamo, qui di seguito, su cosa l’umorismo può influire in particolare:
Può un sano umorismo diminuire lo stress lavorativo ed aumentare le performance?
Spesso i lavoratori si trovano dinanzi alla classica routine, caratterizzata da attività noiose e ripetitive o giornate in cui si richiede un maggior sforzo lavorativo. Per tale ragione un umorismo sano ha la funzione di alleviare l’ambiente lavorativo e rendere quindi, il più piacevole possibile il luogo di lavoro, offrendo anche la possibilità di discutere di eventi personali in modo da ridurre fenomeni quali ansia e angoscia.
Inoltre, la soddisfazione sul lavoro diminuisce i livelli di burnout, una sindrome da rapido esaurimento emotivo data dal sovraccarico di lavoro: i “commenti divertenti”, infatti, contribuiscono ad aumentare il senso di autoefficacia tra colleghi e aumenta, di conseguenza, la gratificazione lavorativa.
L’umorismo è un prezioso strumento che agisce nelle relazioni sociali
È importante sottolineare come spesso sia difficile esprimere il proprio parere nei contesti di lavoro, spesso caratterizzati da ambiguità e incertezza; l’umorismo in ciò gioca un ruolo fondamentale in quanto è in grado di fornire una via d’uscita, esprimendo, per esempio, un dissenso verso il proprio superiore in modo umoristico e testando così la situazione.
Il sano umorismo, inoltre, ci libera dall’arroganza nel sovrastare gli altri e induce, quindi, a mostrarci più umili. Funge dunque da strumento positivo nell’equilibrare le relazioni di gruppo.
L’umorismo può quindi sviluppare la Creatività
È proprio la creatività, tramite il “pensiero innovativo-creativo”, che consente di cimentarsi nello sviluppo di nuove idee, ma anche di esprimere un pensiero divergente, ovvero “idee non piacevoli” da recepire per chi ci ascolta, senza che si senta offeso o minacciato. La creatività, inoltre, permette di assumere comportamenti meno rischiosi ma soprattutto di mettersi alla prova dinanzi a conflitti costruttivi.
La relazione tra umorismo, creatività e intelligenza
È stato dimostrato, che un utilizzo dell’umorismo più piacevole e creativo del normale presenta, di solito, un quoziente intellettivo più elevato nell’individuo. Uno degli esempi più eclatanti è proprio Albert Einstein, il quale affermò che il suo ingegno, intelligenza e creatività erano dovuti al suo senso dell’umorismo grazie al bambino interiore che continuava a risiedere in lui, guardando il mondo con curiosità, innocenza e con la capacità di ridere e sorprendersi. Infatti, molti studi neuropsicologici affermano che ridere aumenta la produzione di dopamina nel cervello, un neurotrasmettitore in grado di attivare meccanismi naturali che agevolano l’apprendimento.
Un buon leader deve possedere un buon senso dell’umorismo
Abilità, dialogo, empatia e intelligenza non sono le sole competenze che un buon leader deve avere; è importante che sviluppi, come preannunciato, una buona dose di umorismo e creatività.
Mesmer-Magnus e colleghi (2012) nei loro studi, hanno riscontrato che tutte queste abilità indicate portano a migliori prestazioni lavorative, ma soprattutto alla diminuzione notevole di licenziamenti.
Per Concludere
L’umorismo ci permette di osservare gli eventi da un altro punto di vista perché porta benefici al cuore e al cervello, riduce lo stress, rafforza il sistema immunitario e aumenta la produttività individuale e quella lavorativa. Nella promozione del benessere personale e organizzativo ci permette di diventare più flessibili e creativi.