18 Dic 2019

LA SINDROME DEL NIDO VUOTO

LA SINDROME DEL NIDO VUOTO

Secondo le regole del ciclo della vita, è normale andare via di casa una volta raggiunta una certa età. I figli crescono e, prima o poi, prendono la decisione di intraprendere una nuova strada, in totale autonomia. Nonostante sia un processo che fa parte della vita, il fatto di abbandonare il tetto paterno e materno talvolta può causare nei genitori quella che è conosciuta come “sindrome del nido vuoto”. La sindrome del nido vuoto è un’espressione coniata da psicologi e sociologi americani negli anni ’70 che indica quello stato di tristezza e abbandono che molti genitori, soprattutto la madre, soffrono nel momento in cui i figli vanno via di casa imponendo una decisiva modificazione del nucleo familiare e dell’assetto generazionale. La gioia dell’essere testimoni della realizzazione dell’indipendenza dei propri figli non esclude, infatti, vissuti di perdita e di abbandono venendo a modificarsi quell’assetto che fino ad allora consentiva quel ruolo di accudimento genitoriale su cui tanta parte dell’identità dei genitori si fonda. Questo momento, come molti altri che si producono nel ciclo della vita familiare, potrebbe produrre una crisi nell’equilibrio familiare, visto che le attività quotidiane non verranno più condivise nello stesso modo. Per questo motivo, la famiglia dovrà riorganizzarsi e trovare una nuova stabilità dopo il cambiamento. Non dimenticate che per riuscire a mantenere una relazione bisogna continuare ad alimentarla.

QUANDO LA SINDROME DEL NIDO VUOTO IDENTIFICA STATI DEPRESSIVI CHE VANNO OLTRE LA BENEVOLA NOSTALGIA?

La sindrome del nido vuoto si può dunque definire come linsieme di pensieri e sentimenti negativi e nostalgici provati dai genitori quando i figli se ne vanno da casa; sentimenti che possono comprendere tristezza, la sensazione di incertezza o la perdita del senso della vita. I genitori si ritrovano d’un tratto soli, dopo essersi presi cura dei propri figli per un lungo periodo di tempo. Tuttavia, è normale che questi sentimenti si presentino per un periodo di tempo passeggero. Il problema insorge quando queste sensazioni si protraggono e si solidificano nel tempo, insieme all’incapacità di adattarsi alla nuova situazione familiare. Non è un passaggio semplice perché non si tratta semplicisticamente di “cambiare abitudini”, ma è necessario modificare un assetto identitario – quello di genitore – che non può più fondarsi sull’accudimento e la cura. Per prevenire o smorzare i possibili sintomi, è bene cercare di prepararsi gradualmente, dando sempre più autonomia ai figli, evitando il controllo eccessivo. Bisogna essere presenti, ma senza che si noti, lasciando che affrontino la vita da soli. Inoltre, è importante accettare la situazione, e costruire un nuovo concetto di vita, considerando quest’ultima qualcosa di dinamico che attraversa diverse fasi, così come periodi di crisi. Il fatto che i figli se ne vadano è un processo naturale. La loro partenza per costruirsi una nuova vita rappresenta quindi un nuovo episodio della nostra vita, che all’inizio ci porterà a sentire vuoti e soli, ma che ci farà crescere e andare avanti, e che costituirà un buon momento per riempire la vita di nuove aspettative per il futuro.

Oggi, che i figli vanno via di casa spesso ben oltre la soglia dei trent’anni, questo permette ai genitori di convivere con un figlio ormai pienamente adulto e questo può facilitare la presa di coscienza che “i tempi sono cambiati” e rendere stretta e scomoda la convivenza fra genitori e figli non solo a questi ultimi, ma anche per i genitori che sono costretti a venire a patti con le esigenze di un figlio adulto. D’altro canto la sindrome del nido vuoto può accentuarsi se i figli vanno via di casa con ritardo qualora questo coincida per i genitori con l’inizio della terza età, l’accudimento dei propri genitori molto anziani e tutta una serie di ulteriori passaggi legati al momento del ciclo vitale che possono rendere più faticoso l’adattamento alla nuova situazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *